Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere,
in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
(Marco Travaglio)

martedì 7 settembre 2010

Malaluna, libro d’esordio di Vincenzo Galluzzo

D’estate si sa, aumenta la voglia e il tempo di leggere. Magari distesi sotto l’ombrellone in spiaggia. E per quest’estate il libro da portare assieme alle creme solari è Malaluna, di Vincenzo Galluzzo. Al suo primo lavoro editoriale, ma già noto come autore, dal 1989, di trasmissioni televisive della Rai, come Unomattina, La Vita in Diretta, Cominciamo Bene e Verdetto finale. Malaluna diventerà anche un film, di cui Galluzzo sarà soggettista, sceneggiatore e regista.
Il romanzo ha come tematiche principali il destino e la ricerca della verità. Ambientato in Sicilia, la sua terra natale, precisamente nel paese di Zagarìa, toponimo immaginario della costa sicula orientale, ha come protagonista un avvenente ma disperato medico, Antonio Altavilla. Intorno a lui si inerpica la storia, fatta di tradimenti e sotterfugi, nei confronti della moglie Bianca e delle amanti Elena e Rosa. Egli vive infatti in maniera scombinata, tra donne, stravizi e debiti di gioco. E nel baratro sta trascinando anche il padre, il barone Manfredi Altavilla. Tutto ciò avviene però lontano dagli occhi di tutto il paese. Questo perché, come aveva predetto la Malaluna, una veggente scambiata per licantropo, da cui prende titolo il libro, l'intera Zagarìa si ritrova all'improvviso avvolta da una nebbia, che porterà solo dolore e sofferenza. Ma in realtà è Antonio Altavilla la vera Malaluna, la strega ambigua di questa storia tragica, ossessiva e melodrammatica.
Nascosti tra la nebbia il protagonista e gli altri personaggi si muovono furtivamente, tra labirinti emotivi, ognuno secondo un proprio schema ben definito e inevitabile, che va però a formare un disegno chiaro.
È come se la vita di una famiglia, Altavilla appunto, fosse una sorta di metafora della vita dell'intero paese, in un crescendo di misteri, tradimenti e rappacificazioni.
Figura importante che pervade tutte le pagine del libro è quella delle zagare fiorite, che con il loro splendore cercano di illuminare l'animo umano, donando valori e forza che aiutino a trovare la soluzione più adatta all'ineluttabilità del proprio destino.
Ma la scrittura cruda e vera, a tratti aspra di Vincenzo Galluzzo, non lascia spazio alle menzogne, ma solo alla verità, imponendo di uscire dalla viltà quotidiana.

Nessun commento:

Posta un commento