Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere,
in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
(Marco Travaglio)

martedì 13 aprile 2010

Caravaggio e la fuga al Palazzo del Principe - 2 6 M A R Z O - 2 6 S E T T E M B R E

La mostra raccoglie per la prima volta opere pittoriche nate per arredare le ville della dinastia Doria Pamphilj ed esplora, attraverso i generi pittorici che sono stati commissionati dalla famiglia, le diverse espressioni visive d’arte d’evasione che hanno segnato la cultura ed il mito della fuga dalla città nell’Europa moderna.
Dalla metà del Cinquecento fino ai nostri giorni la famiglia ha costruito ed arredato, attraverso l’opera di grandi artisti, diverse dimore, quali l’antica villa marittima di Pegli a Genova, la famosa villa romana extraurbana al Gianicolo, detta del Bel Respiro, i casini d’Anzio e Nettuno, la villa fluviale a Trastevere, conosciuta come Ripa Grande, quella dei Castelli romani ad Albano ed il
Rifugio montano di Guarcino, detto Floridi.
I quadri sono rari testimoni d’elaborati cicli pittorici, creati da diversi artisti per ornare varie tipologie di villa e costituiscono una delle collezioni di paesaggio più straordinaria al mondo. Sono comprese opere di Momper, Bril, Grimaldi, Anesi, Swanevelt, Van Lint, Van Bloemen.
Introduce le opere esposte, il celeberrimo capolavoro giovanile di Caravaggio,
la Fuga in Egitto, unico lavoro nota dell’artista lombardo che comprenda un paesaggio, originariamente parte dell’arredo di uno dei Casini della Villa al Gianicolo.
La mostra si chiude con l’arte contemporanea, grazie alla partecipazione delle opere fotografiche dell’artista serbo-inglese Lala Meredith Vula. Una serie di scatti in bianco e nero, sul tema dei quattro elementi, pensati per essere accolti nella nuova residenza extraurbana della famiglia: il Rifugio montano a Guarcino.
Rivive così il sogno antico di fuggire dalla civiltà urbana moderna che oggi, scomparsa la civiltà agricola, domina ancor più il paesaggio della società contemporanea.